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The worst person in the world – Una generazione perduta?

The worst person in the world (2021) è un film norvegese, per la regia di Joachim Trier, cineasta già attivo da molti anni e che con questo film chiude la sua Trilogia di Oslo. La pellicola è stata candidata a Miglior film internazionale agli Oscar 2022 (perdendo contro Drive my car) e al Festival di Cannes 2021 ha conquistato il premio per Miglior interpretazione femminile.

Un film che si propone di raccontare il dilemma generazione dei millenials, all’interno di una commedia romantica.

Ci è riuscito?

Di cosa parla The worst person in the world

La pellicola racconta di Julie, una ragazza di quasi trent’anni che cerca costantemente di trovare la propria strada nella vita, stressata dalla generazione più vecchia di lei per prendere una decisione e far fronte alle sue responsabilità. E, per questo, si barcamena fra due relazioni sentimentali.

Vi lascio il trailer per farvi un’idea.

Perché The worst person in the world non funziona (secondo me)

Renate Hansen Reinsveen e Anders Danielsen Lie in una scena del film The worst person in the world (2021) uscito in italia come La persona peggiore del mondo candidato all'oscar come miglior film internazionale

Come anticipato, The worst person in the world sembrava voler raccontare un dilemma generazionale: i millennial sono una generazione di adulti trattati dalla società con gli stessi parametri di una realtà culturale ormai tramontata. Troppo giovani per essere presi sul serio, ma abbastanza adulti da prendere scelte importanti sulla propria vita.

La pellicola pare appunto voler partire da queste premesse, sviluppando la tematica attraverso il racconto delle relazioni romantiche travagliate della protagonista. In realtà, a parte qualche concetto femminista buttato lì e qualche problema generazionale non particolarmente esplorato, The worst person in the world non è altro che una commedia romantica di medio livello, che cade nel facile patetismo sul finale.

La persona peggiore del mondo?

Renate Hansen Reinsveen e Anders Danielsen Lie in una scena del film The worst person in the world (2021) uscito in italia come La persona peggiore del mondo candidato all'oscar come miglior film internazionale

Il film si propone fin dal titolo di raccontare il dramma e il conflitto della protagonista, che si sente appunto la persona peggiore del mondo per le sue scelte di vita. Il problema è che sicuramente Julie fa delle scelte che moralmente non sono del tutto condivisibili, ma sono anche le migliori per lei. E questo, che sembrava dover essere il tema principale della pellicola, non viene affrontato fino in fondo, non riuscendo di conseguenza a contestualizzare adeguatamente il titolo e la tematica.

Ho visto molto più focus, soprattutto nella parte finale, sul personaggio di Aksel, il fidanzato quarantaquattrenne con cui Julie ha un evidente conflitto generazionale. A lui viene infatti viene dedicato ampio spazio nelle ultime sequenze, in particolare con un monologo dal forte impatto emotivo. Insomma, il suo personaggio mi è sembrato decisamente più profondo ed esplorato rispetto a quello della protagonista, complice probabilmente anche il fatto che chi ha scritto e diretto la pellicola fa parte della generazione di Askel, appunto.

Vale la pena di vedere The worst person in the world?

Renate Hansen Reinsveen in una scena del film The worst person in the world (2021) uscito in italia come La persona peggiore del mondo candidato all'oscar come miglior film internazionale

Nonostante il film sia a mio parere fallace nel rendere al meglio la tematica trattata, è complessivamente un film godibile, soprattutto se apprezzate le commedie romantiche. In particolare se siete amanti della produzione europea, generalmente estranea agli stereotipi più smaccati del genere, come invece tipico del cinema statunitense.

Semplicemente, non aspettatevi un film particolarmente brillante come si propone di essere.