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Blue Jasmine – Il passato presente

Blue Jasmine (2013) è un film comico – drammatico scritto e diretto da Woody Allen e con protagonista Cate Blanchett.

A fronte di un budget di 18 milioni di dollari, è stato un ottimo successo commerciale: quasi 100 milioni in tutto il mondo.

Di cosa parla Blue Jasmine?

Janette è reduce da un matrimonio fallimentare che sembrava garantirle una vita di alto livello. Ma sarà capace di fare i conti con questo orrido presente?

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Vale la pena di vedere Blue Jasmine?

Cate Blanchett in una scena di Blue Jasmine (2013) di Woody Allen

Assolutamente sì.

Blue Jasmine è per me una delle più interessanti sperimentazioni di Woody Allen: un sottile equilibrio fra dramma e commedia con risvolti quasi grotteschi, per raccontare una storia amarissima, pur senza toccare la tragicità di Match Point (2005).

Una pellicola fra l’altro che deve moltissimo alla splendida interpretazione di Cate Blanchett, capace di portare in scena con grande maestria un personaggio così fragile e complesso, tormentato dalle sue contraddizioni ed illusioni.

Insomma, da vedere.

Introduzione

Cate Blanchett in una scena di Blue Jasmine (2013) di Woody Allen

Jasmine si racconta da sola.

Dopo aver sperimentato con le introduzioni fuori scena in Hollywood Ending (2002) e Scoop (2006), in questo caso Allen ribalta la situazione e affida la presentazione della protagonista alla protagonista stessa, in una situazione apparentemente normale – uno scambio di chiacchiere durante un viaggio aereo…

Cate Blanchett in una scena di Blue Jasmine (2013) di Woody Allen

…che però diventa sempre più asfissiante minuto dopo minuto, portando alla tristissima scoperta che Jasmine stava semplicemente parlando da sola, in uno dei tanti momenti in cui sentiva il bisogno di snocciolare gli eventi del suo passato.

In generale, Jasmine manca di un contatto con il presente.

Contraddizioni

Cate Blanchett in una scena di Blue Jasmine (2013) di Woody Allen

Jasmine vive di contraddizioni.

Così sicura della sua vita altolocata, per anni la protagonista ha scelto più o meno consapevolmente di essere del tutto cieca davanti alla realtà: i continui tradimenti del marito – noti a tutti tranne che a lei – e così anche i suoi affari criminali…

…entrambi potenziali fattori della distruzione del suo status.

Così anche nel presente Jasmine sembra del tutto sconnessa dalla realtà della sua recente povertà – come ben si comprende dallo scambio con la sorella, che le chiede stupita se abbia viaggiato in prima classe, nonostante le sue attuali condizioni economiche.

La stessa tendenza si nota anche in come parla del suo futuro: considerando il lavoro di receptionist del tutto indegno per la sua persona, Jasmine sogna di concludere i suoi studi e di rilanciarsi come professionista, nonostante non abbia le risorse per sostenersi nel frattempo…

Ma la sorella non sembra stare meglio…

Confronto

Cate Blanchett e Sally Hawkins in una scena di Blue Jasmine (2013) di Woody Allen

Ginger vive del confronto con Jasmine.

Vedendo la sorella come una vincente, inevitabilmente considera se stessa come una perdente, andandosi ad incastrare in relazioni evidentemente infelici, in particolare con il buzzurro Chili, che alla prima occasione le mostra la sua vera natura…

Ma neanche per lei non sembra esserci via d’uscita.

Andrew Dice Clay e Sally Hawkins in una scena di Blue Jasmine (2013) di Woody Allen

La breve ed intensa relazione con Alan sembra finalmente l’alternativa vincente alla sua turbolenta situazione sentimentale, ma si rivela infine solo l’ennesimo capolinea, che porta infine Ginger a convincersi nuovamente di non essere degna di avere relazioni appaganti – e, per questo, a tornare con Chili.

Ma c’è chi sta peggio…

Disconnessione

L’ultimo atto di Blue Jasmine definisce la totale disconnessione della protagonista dalla realtà.

Quando sembra finalmente aver trovato un’alternativa al suo triste presente – ovvero una copia della sua relazione precedente – Jasmine sceglie di nascondere i lati più vergognosi del suo passato, come a voler ridurre il tutto ad una insignificante parentesi da dimenticare.

Ma basta un incontro sbagliato, una scheggia impazzita per mandare tutto a gambe all’aria: e se la prima volta l’autrice della sua distruzione era stata lei stessa, in questo caso è una delle vittime delle malefatte dell’ex-marito a farla tornare al punto di partenza.

Cate Blanchett in una scena di Blue Jasmine (2013) di Woody Allen

Ma Jasmine non lo può accettare.

La protagonista ritorna dalla sorella con grande arroganza, rimanendo ancorata ad un sogno ormai dissolto, per poi regredire ulteriormente all’ennesimo dialogo con il marito defunto, a cui rinfaccia di essere stata fin da subito consapevole della sua infedeltà, ma di aver consapevolmente fatto finta di nulla…