South Park è una serie d’animazione satirica statunitense, giunta quest’anno alla venticinquesima stagione. Una serie che mi ha accompagnato per la maggior parte della mia vita, da quanto la scoprì ancora forse troppo giovane per capirne le battute, rimanendone una fan fedele ancora oggi.
Una serie incredibile per molti motivi: non va confusa con prodotti apparentemente simili come I Simpson e I Griffin, che in realtà non c’entrano assolutamente nulla. South Park è infatti una serie sui generis, che gode di ottima salute e che ha una durata potenzialmente infinita.
Di cosa parla South Park
Partiamo dalle base: South Park non è una sitcom.
Almeno non in senso stretto.
È più che altro una serie satirica di stampo comico: si concentra tramite i suoi protagonisti sugli argomenti di più stringente attualità con una tecnica di animazione molto particolare (di cui parlerò più avanti).
La serie vede come protagonisti un quartetto di ragazzini che abitano nella città di South Park in Colorado. Il più importante dei quattro è Cartman, che rappresenta l’americano medio e spesso al centro delle storie più assurde.
Tuttavia, la serie spazia anche su trame e personaggi molto diversi.
Come è possibile essere così attuali
La particolarità di South Park è appunto essere sempre così attuale: a differenza delle altre serie (animate e non) che richiedono di essere programmate dall’inizio alla fine con mesi di anticipo, South Park può godere di maggiore flessibilità.
Infatti, la tecnica di animazione utilizzata permette di creare le puntate in poco tempo.
Non a caso i disegni sono estremamente stilizzati ed i movimenti dei personaggi molto meccanici. Ad oggi sono sicuramente più fluidi e con maggiori particolari, ma all’inizio erano veramente dei pezzi di carta che si muovevano su uno sfondo statico. Un apparente limite, ma che in realtà diventa quasi un vantaggio per la natura stessa della serie.
Un umorismo veramente pesante
South Park si caratterizza da un umorismo veramente pesante. Al di là delle parolacce, che ormai sono la norma nelle produzioni statunitensi, la serie si spinge davvero molto in là con l’umorismo, giocando col surreale e l’assurdo nei suoi momenti migliori, scadendo anche (e per fortuna non troppo spesso) in battute riguardanti le feci, i genitali e simili.
Oltre a questo, chi pensava che I Simpson e I Griffin fossero serie per adulti, non ha mai visto South Park: come nelle prime due serie le scene di sesso vengono solo suggerite, al contrario in South Park ci sono talvolta anche scene di sesso piuttosto esplicite. Ovviamente non fanno grande effetto per la qualità dell’animazione, ma comunque ci sono.
Non mancano ovviamente le battute, anche piuttosto pesanti, su argomenti sensibili, su organizzazioni religiose e anche ad personam, che hanno sollevato diverse proteste negli anni.
Censura
Come anticipato, negli anni South Park è stato al centro di importanti polemiche e censure.
Una delle polemiche più famose riguardò Scientology e particolarmente Tom Cruise per la puntata Trapped in the closet (9×12).
Infatti, in tale puntata non solo si definiva l’organizzazione religiosa come una truffa globale, ma si insinuava che Tom Cruise fosse segretamente omosessuale. Per questo l’attore richiese che non vi fossero ulteriori repliche della puntata.
Uno dei bersagli preferiti è ovviamente la religione cattolica: nella puntata Bloody mary (9×14) viene rappresentato il miracolo del sanguinamento della statua della Madonna come legato alle sue mestruazioni, e così vi è una scena in cui il Papa ispeziona la statua e viene spruzzato dal suo sangue.
Questo ha ovviamente suscitato pesanti polemiche, con la richiesta ufficiale di scuse e di rimozione dell’episodio da parte di un importante gruppo cattolico statunitense.
Uno dei momenti più alti della censura fu l’autocensura applicata nella puntata 200 (5×14), nella quale, a seguito di moltissime polemiche e persino minacce di morte per la rappresentazione di Maometto, i creatori di South Park censurarono per protesta interi dialoghi.
Perché guardare South Park
Se tutto questo non vi ha ancora convinto, vi dico che dovete guardare South Park perché nella vostra vita non vedrete probabilmente mai un prodotto mainstream così tanto geniale. Questa serie, oltre ad essere genuinamente divertente, ci permette al contempo di ridere e riflettere sulla nostra società e sull’attualità in generale, in maniera spesso anche molto sottile.
I prodotti a cui potrei associare questa serie non sono molti, ma vi direi che se vi piace un prodotto come The Suicide Squad (2021) o, abbassando di più il livello, This is the end (2009), probabilmente vi piacerà South Park. Ovviamente se non potete sopportare un certo tipo umorismo e di volgarità molto pesante, lasciate stare.
Tuttavia, se decidete di guardarla, potete facilmente recuperare quasi tutte le puntate gratuitamente sul loro sito ufficiale, anche se ovviamente sono in lingua originale e con i sottotitoli in inglese. In generale vi consiglio di guardare la serie in lingua originale, per apprezzarla appieno.
Trey Parker e Matt Stone, i creatori della serie, oltre ad essere splendidamente geniali, sono degli abilissimi doppiatori, che si occupano della maggior parte dei personaggi.
Per farvi capire di che tipo di persone stiamo parlando: nel 2000 South Park – Il film (1999) venne candidato come miglior Canzone Originale. Per l’occasione i due decisero di presentarsi vestiti da donne e, come se questo non bastasse, erano anche fatti di LSD.
E, per evitare di essere cacciati, indossarono due vestiti già presentati agli Oscar anni prima da Jennifer Lopez e Gwyneth Paltrow, così, nel caso qualcuno avesse avuto qualcosa da dire, avrebbero detto A loro non avete fatto problemi, perché a noi sì? Tutto ciò è sessista e omofobo!
Una foto di repertorio
Tuttavia, i doppiatori italiani fanno comunque un ottimo lavoro:
Come guardare South Park
Questa è probabilmente la domanda più difficile, per due motivi: la mole di episodi e la qualità crescente. Si contano ad oggi 317 episodi (episodi da 20 minuti, ma comunque tanti). Oltre a questo, a mio parere, più si prosegue, più la qualità visiva e di scrittura migliora. Quindi possiamo dire che è un investimento che ripaga nel tempo.
Tuttavia, ci sono tre modi in cui ci si può approcciare a South Park.
Il metodo purista
Cominciare dall’inizio, semplicemente. E poi proseguire passo passo, prendendosi tutto il tempo necessario, fino ad essere in pari. Questo perché, a differenza di altre serie come I Griffin, le vicende non sono strettamente autoconclusive, ma spesso personaggi e questioni vengono ripresi a distanza anche di diverse puntate.
Inoltre, certe tematiche onnipresenti si comprendono e si apprezzano nella loro interezza guardando l’intero arco evolutivo della serie.
In particolare la morte di Kenny era una gag ricorrente nelle prime stagioni, ma col tempo è divenuta meno frequente, per poi essere a volte ripresentata a sorpresa. E, non avendo in mente cosa significava questo elemento per la serie agli inizi, non fa lo stesso effetto.
Quindi, se ne avete il tempo, cominciate così.
Il metodo pigro
Il metodo pigro consiste nel cominciare a recuperare la serie cominciando dalle stagioni più recenti, così da mettersi al passo e venire a contatto con tematiche più attuali. Io vi consiglio di cominciare almeno dalla ventesima stagione, a mio parere una delle più geniali e ancora profondamente attuale.
Tuttavia, per i motivi sopra detti, non è un metodo che vi consiglio. Una cosa molto importante è non partire dagli speciali dedicati al Covid che sono usciti negli ultimi due anni: per la maggior parte si basano su delle battute che possono essere comprese solo avendo almeno un’idea generale delle dinamiche della storia e dei personaggi.
Il metodo toe in the water
Cominciare a mettere un piede nell’acqua, ovvero avere un assaggio della serie per capire di cosa si tratta. E, solo in seguito, cominciare a guardarla in maniera organica.
Io non posso dirvi da che puntata partire, ma posso darvi la mia classifica delle puntate, secondo diversi parametri.
La mia puntata preferita
World War Zimmerman (3×17)
La puntata fa riferimento a un caso di cronaca nera del 2012 che fece molto scalpore: George Zimmerman sparò ad un ragazzo afroamericano disarmato e dichiarò in tribunale di averlo fatto per legittima difesa. La puntata fa inoltre riferimento al film World War Z (2013).
La puntata più strana
You’re Getting Old (15×07)
Stan compie dieci anni e viene colpito da un profondo cinismo. Da vedere insieme alla puntata successiva, che ne è il seguito.
La puntata che non riesco a rivedere
HumancentiPad (15×01)
Ispirato al film The Human Centipede (2009), che già da solo mi disturba tantissimo.
La puntata che cito continuamente
Dance with the Smurfs (13×13)
Cartman riesce a diventare la voce che dà gli annunci al mattino nella scuola, ma ne approfitta per esporre le sue idee politiche.
La puntata che mi fa più ridere
Fishsticks (15×03)
La puntata ha come protagonista l’assolutamente non permaloso Kanye West.
La puntata più devastante
Scott Tenorman Must Die (5×04)
Cartman viene bullizzato crudelmente da un ragazzo più grande di lui.
La puntata più sorprendente
Woodland Critter Christmas (8×14)
In italiano, Il Natale degli animaletti del bosco. Sembra molto tenero vero? Non lo è.
La puntata più graffiante
The Tale of Scrotie McBoogerballs (14×02)
I protagonisti scrivono un libro volgarissimo e, una volta scoperti, danno la colpa a loro amico Butters. Tuttavia, la situazione non va come si aspettavano…
E potrei andare avanti. Ma lascio che siate voi a scoprire le puntate migliori.
Buona visione!