Yellowjackets è una serie tv di genere mistery – fantastico, distribuita inizialmente sul canale statunitense Showtime e poi in Italia su Sky. Un prodotto che non ha avuto particolare eco nel nostro mercato, tanto che io l’ho scoperta davvero per caso, tramite passaparola.
E alla fine mi sono decisa a vederla.
E non sono rimasta delusa.
Di cosa parla Yellowjackets?
Le Yellowjackets sono una giovane squadra di calcio femminile, che parte per un viaggio in aereo per giocare nel campionato. Ma l’aereo precipita e le ragazze si trovano sperdute in una foresta misteriosa…
Vi lascio il trailer per farvi un’idea:
Vale la pena di guardare Yellowjackets?
Sì, ma solo se siete pronti.
Yellowjackets è una di quelle serie basate sullo svelamento di un mistero, con un’alternanza fra presente e passato. Ma è anche un tipo particolare di serie che presenta degli elementi in qualche modo fantastici e orrorifici, ma che sono ben contestualizzati nel contesto realistico della storia.
Se avete visto The Leftovers, capirete di cosa sto parlando.
Se siete patiti per le serie mistery e vi piacciono i misteri con anche elementi apparentemente soprannaturali e inspiegabili, è la serie che fa per voi. Ma siate pronti all’idea che lo svelamento del mistero è ben più lento di quanto ci si potrebbe aspettare, e la serie si concentra maggiormente sulla costruzione dei personaggi.
Partire dal picco…
La genialità di questa serie è il gancio che utilizza per coinvolgere lo spettatore.
Si comincia con un flashforward spalmato all’interno della prima puntata in cui una delle ragazze rimane vittima di una trappola mortale. Nell’inquietante seguito un gruppo di persone mascherate in maniera tribale si nutrono della sua carne durante una sorta di rito cannibale.
Solo sul finale vediamo lo svelamento di una degli individui mascherati. E scopriamo che è Misty, il personaggio che, più andiamo avanti, più è credibile in quelle vesti. Ma il gruppo è composto anche dalle altre ragazze…
E chi si nasconde sotto la maschera?
…proseguire per una storia normale?
Il resto della stagione mantiene una costante tensione, alimentata sia dalla fantastica colonna sonora, sia dal comportamento delle protagoniste da adulte, che mostrano le profonde ferite della loro traumatica esperienza.
E si usa un meccanismo simile da Severance, in cui l’unica fonte di svelamento del mistero non è per qualche motivo disposta a svelarlo. Ed è infatti il caso delle protagoniste, che da una parte non avrebbero motivo di raccontarsi fra loro quello che hanno vissuto, e al contempo (e per ovvi motivi) non hanno desiderio di raccontarlo agli altri.
Altrettanto bene funziona la falsa sicurezza che proviamo durante la stagione su chi sia effettivamente morto, cullandoci nella sciocca certezza che gli unici sopravvissuti siano quelli che vediamo in scena.
Un meccanismo ben oliato, che però scricchiola sul finale.
Un finale non del tutto convincente
Sono rimasta vagamente delusa dalla gestione del finale: non tanto perché il mistero non sia stato totalmente svelato, ma perché le dinamiche del cambiamento delle protagoniste non mi sono sembrate così credibili.
Il punto di svolta sembra di fatto il Dooming, ovvero il ballo della scuola, in cui tutte impazziscono per aver inconsapevolmente ingerito funghetti allucinogeni. Da lì questa esperienza sembra averle cambiate nel profondo, ma sinceramente le loro reazioni non mi sono sembrate credibili, appunto.
Sembra veramente che da un momento all’altro abbiano deciso di diventare aggressive, forse volendosi smarcare a vicenda delle reciproche colpe.
Anche se c’è ancora spazio per essere convincenti.
Cosa succede nel finale di Yellowjackets?
Le rivelazioni del finale in realtà sono molteplici. La più incredibile è proprio il fatto che Lottie sia ancora viva e a capo di una misteriosa organizzazione che continua il culto cominciato nelle foreste tanti anni prima.
È molto probabile che il seguito dei flashback si concentrerà su come Lottie (?) abbia definitivamente plagiato le menti delle sue compagne, portandole dentro al suo culto cannibale.
Così neanche al massimo della forma è Taissa, che si scopre, come era forse abbastanza prevedibile, essere la lady in the tree, e che abbia fatto cose indicibili sia al figlio sia al loro cane.
La nuova stagione dovrebbe arrivare all’inizio del 2023.
E non vedo l’ora.