Categorie
00s Avventura Back to....teen! Film Teen Movie

Freaky Friday – Dall’altra parte

Freaky Friday (2003) di Mark Waters, anche noto come Quel pazzo venerdì, è un teen movie cult con protagoniste Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis.

A fronte di un budget abbastanza contenuto – circa 30 milioni di dollari – è stato un ottimo successo commerciale, con 160 milioni di dollari in tutto il mondo.

Di cosa parla Freaky Friday?

Un’adolescente rockettara e una madre in carriera possono capirsi? Sì, ma solo se si scambiano di posto…

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Vale la pena di vedere Freaky Friday?

Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis in una scena di Freaky Friday (2003) di Mark Waters

In generale, sì.

Freaky Friday è un teen movie veramente molto classico, che racconta lo spostamento dell’attenzione del genere dalla figura paterna – positiva a quella materna – negativa, e, più in generale, un importante conflitto fra due generazioni che sembrano non riuscire a comunicare.

Una pellicola sostanzialmente comica, che è retta sulle spalle dalla inaspettata (?) verve comica di entrambe le attrici protagoniste, capaci di portare in scena personaggi così paradossali senza mai cadere nel ridicolo, anzi mostrandone anche i lati più drammatici.

Insomma, dategli una possibilità.

Conoscenza

Lindsay Lohan in una scena di Freaky Friday (2003) di Mark Waters

Freaky Friday è perfettamente diviso nei tre atti canonici.

Nel primo atto lo spettatore ha l’importante ruolo di osservare quei due personaggi così agli antipodi, vedendo quei lati a cui anche di cui le due sembrano totalmente ciechi: anzitutto Anna, l’effettiva vittima di diversi personaggi che gli sono inspiegabilmente ostili.

Un fratello dispettoso – ma i cui dispetti sembrano del tutto invisibili alla madre – una ex-migliore amica diventata inspiegabilmente vendicativa, e un professore bullo che la punisce nonostante sia inequivocabilmente la migliore della classe.

Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis in una scena di Freaky Friday (2003) di Mark Waters

Una situazione ancora più insostenibile dal momento che la madre, Tess, sembra del tutto cieca davanti a questa situazione, pensando che la figlia sia solamente una drama queen che pensa che tutto il mondo sia contro di lei.

E, molto ironicamente, la stessa Anna pensa che la madre abbia una vita perfetta, quando noi assistiamo come la stessa in realtà debba sopportare non poiché pressioni, non ultima la responsabilità di avere sulle spalle la fragile salute dei suoi pazienti.

E, arrivati al momento di massimo conflitto e incomprensione, avviene il miracolo.

Realizzazione

Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis in una scena di Freaky Friday (2003) di Mark Waters

Il secondo atto è il momento della realizzazione.

Trovandosi nel corpo dell’altra, entrambe hanno l’occasione per vedere la realtà da un nuovo punto di vista: Tess ritorna per un giorno ad essere un’adolescente, pensa di avere tutta la situazione sotto controllo, di poter ricucire il rapporto con Ashley e di superare brillantemente il test…

…ma invece, inaspettatamente, capisce e risolve l’antipatia del professore contro la figlia, dovuta ad una infantile vendetta con vent’anni di ritardo, e diventa vittima della perfidia della vecchia amica di Anna, che la fa finire ingiustamente in punizione.

Lindsay Lohan in una scena di Freaky Friday (2003) di Mark Waters

Anche più interessante è l’esperienza di Anna.

La giovane protagonista vive inizialmente un’ingenua euforia nel poter fare quello che vuole, facendo strisciare più volte la carta della madre per rivoluzionarle totalmente il look, immersa in un sogno di ribellione e indipendenza che farebbe impazzire qualsiasi adolescente…

…ma che infine, proprio come la madre, vive in brusco risveglio quando scopre la pesantezza delle responsabilità della vita adulta, talmente snervanti da portarla prima ad una crisi di pianto e all’inaspettato desiderio di tornare alla sua vita precedente. 

Ma l’esaurimento nervoso non basta a risolvere la situazione…

Conciliazione

Lindsay Lohan in una scena di Freaky Friday (2003) di Mark Waters

Il terzo atto è il momento della conciliazione.

Una volta compresi i limiti della vita dell’altra, le due protagoniste intraprendono involontariamente un percorso di riavvicinamento, pur all’interno di un campo minato di relazioni indesiderate che, semplicemente, non dovrebbero esistere.

Proprio in questo contesto Tess arriva veramente a comprendere l’importanza della passione di Anna, che prima considerava così poco importante – la band – trovandosi proprio in una posizione analoga alla figlia quando deve presentare il suo libro.

Lindsay Lohan in una scena di Freaky Friday (2003) di Mark Waters

Un momento di altruismo che porta ad un momento di altrettanta bontà da parte di Anna, che passa dall’essere l’elemento di disturbo all’interno del futuro matrimonio della madre, alla sua principale promotrice e salvatrice.

Una buona narrazione che permette di perdonare un finale molto debole e fin troppo dipendente dalle gag conclusive.