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Heathers – Tagliare la testa all’hydra

Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia, è un teen movie intriso di profondo cinismo e humour nerissimo.

A fronte di un budget piccolissimo – appena 3 milioni di dollari – è stato un terribile flop al botteghino (almeno negli Stati Uniti): 1 milione di dollari di incasso in totale.

Di cosa parla Heathers?

Veronica fa parte del gruppo delle bulle della scuola, le Heathers, che però non sopporta. Ma il modo in cui le metterà fuori gioco non sarà quello che vi aspettate…

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Vale la pena di vedere Heathers?

Kim Walker e Winona Ryder in una scena di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

Assolutamente sì.

Heathers è sostanzialmente un Mean Girls (2006) molto più violento e anarchico: una satira di costume piuttosto rivelatoria di un’adolescenza molto meno innocente di quanto si è abituati a pensare, solo l’anticamera di un comportamento adulto altrettanto malvagio.

Un film che non si risparmia nelle zampate verso una società del tutto incapace di comprendere l’importanza della pubertà e delle sue insidie, con degli adulti capaci solo di puntare il dito ciecamente senza comprendere verso cosa lo stanno puntando.

Per questo, vi lascio le parole del regista:

Evil and bad behavior can happen at a much younger age than just when you’re becoming an adult.

Il male e i comportamenti malvagi possono accadere molto prima di diventare adulti.

Status

Winona Ryder in una scena di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

Veronica è vittima.

Inizialmente al centro della scena, con il loro incalzare deliziosamente distruttivo, sono le tre Heathers, che attraversano il giardino della protagonista calpestando i fiori con grande noncuranza, per poi usare la testa di Veronica come ostacolo per le loro partite di croquet.

Così l’inquadratura della protagonista in questo status umiliante chiude perfettamente la scena, definendone la posizione – sottomessa, quasi uno strumento – e il tono della pellicola – un delizioso grottesco che ricorda molto il poco successivo La morte ti fa bella (1992).

Kim Walker e Winona Ryder in una scena di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

Ma Veronica è anche (involontaria) carnefice.

La maliziosa dinamica della mensa, in cui Heather fa un giro di ricognizione del suo popolo, ha il suo apice nel crudele scherzo ai danni di Martha, di cui la protagonista diventa controvoglia l’esecutore.

Ma vi è un elemento di disturbo.

Osservatore

Christian Slater in una scena di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

JD è osservatore e giudice.

Durante tutta l’esecuzione dell’umiliazione dell’ignara Dunnstock, il ragazzo osserva con attenzione e un malizioso dispetto il comportamento di Veronica, capendo fin da subito i suoi veri sentimenti, pur non avendole mai parlato.

La caratterizzazione del personaggio si chiude in due momenti: quando la protagonista lo sottopone al sondaggio di Heather – che il ragazzo definisce ad alta voce come la domanda più stupida che gli sia mai stata fatta, mostrandosi così una voce fuori dal coro rispetto al resto dei personaggi…

Christian Slater in una scena di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

…e quando si rifiuta di diventare l’ennesima vittima dell’infantile bullismo di Kurt e Ram, rispondendo prima a tono in uno scambio piuttosto sagace…

They seem to have an open-door policy for assholes though, don’t they?

Sembra che ci sia la porta sempre aperta anche per gli stronzi, giusto?

…e poi portando in scena l’elemento che mette un punto definitivo al tono della pellicola: la pistola.

Che la ribellione abbia inizio.

Ribellione

Winona Ryder in una scena di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

Essenziale in Heathers l’utilizzo del corpo.

Per quanto Heather sembri in cima alla catena alimentare, in realtà è lei stessa vittima del sistema, e dei veri predatori a cui si sottomette volontariamente in cambia di un presunto status sociale: i collegiali prima, e il duo Kurt & Ram dopo, con appuntamenti sessuali in cui il consenso non è contemplato.

Fra l’altro, con lo scambio che procede proprio il rape date di Veronica e Heather, si capisce che è una modalità piuttosto ricorrente…

Winona Ryder in una scena di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

Ma Veronica ribalta la situazione.

Consapevole di non poter sfuggire all’essere l’oggetto passivo e violato delle fantasie sessuali di questi odiosi personaggi maschili, sceglie di fingersi invece interessata ad essere la preda – in maniera fra l’altro molto esplicita…

…ma si dimostra infine la cacciatrice della situazione, rendendosi esca, per poi mettere in trappola i due ragazzi, con anche l’esplicita dinamica della caccia a Kurt, che si conclude con l’abbattimento di due pilastri del microcosmo tossico della scuola.

Ma cosa vuole veramente Veronica?

Anarchia

Winona Ryder e Christian Slater in una scena di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

Veronica vuole rovesciare il sistema dalle fondamenta.

In prima battute i suoi obiettivi e sono molto più piccoli, delle soddisfazioni immediate, delle piccole vendette per rivalersi su Heather – motivo per cui all’inizio non vuole che servirle una tazza con un disgustoso ma innocuo intruglio.

Ma in questa occasione JD gli mostra che un’altra via, più anarchica, più distruttiva, è possibile: mettere fisicamente e effettivamente Heather fuori gioco, e coprire il delitto tramite una lacrimosa lettera di suicidio che fughi ogni sospetto…

…e così scardinare dall’altra parte una dei capisaldi del sistema in atto: mettere in luce una presunta omosessualità fra Kurt e Ram – così da, in un certo senso, ucciderli due volte – e far morire con loro un sistema marcio e opprimente.

Ma non basta.

Hydra

Il sistema di Heathers è così radicalmente marcio che non basta tagliare qualche testa per scardinarlo.

Non a caso in breve tempo Veronica si rende conto che i suicidi messi in atto di fatto non servono, in quanto immediatamente assorbiti dal sistema: le tragiche morti sono ora rese strumento per condannare questa gioventù depravata…

…ora diventano l’occasione per riaffermarsi socialmente, sia proprio strumentalizzando il suicidio per mettersi in mostra, sia per prendere il posto della regina caduta e far ricominciare la catena alimentare in maniera assolutamente inalterata.

Winona Ryder nel finale di Heathers (1989) di Michael Lehmann, noto in Italia col titolo di Schegge di follia

Davanti all’impossibilità di cambiare il sistema, JD sceglie apertamente di distruggerlo dalle fondamenta, facendosi portavoce dell’angoscia sociale dei suoi compagni e facendo saltare in aria direttamente tutta la scuola…

…ma venendo poi fermato da Veronica, che sceglie inevitabilmente di prendere il ruolo di Heather, ma non per ribadire il sistema, ma per mutarlo dall’interno, cambiandone per sempre le regole, scegliendo di abbracciare valori più umani e costruttivi.