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Match Point – Una trappola personale

Match Point (2005) è il primo film strettamente drammatico della carriera di Woody Allen, al tempo considerato anche il suo grande ritorno artistico.

A fronte di un budget abbastanza contenuto – 15 milioni di dollari – fu un ottimo successo commerciale: 85 milioni in tutto il mondo.

Di cosa parla Match Point?

Chris è un ex campione di tennis che sbarca il lunario lavorando in un club sportivo come istruttore. Ma la fortuna sarà più dalla sua parte di quanto potrebbe pensare…

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Vale la pena di vedere Match Point?

Scarlett Johansson e Jonathan rhys meyers in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

Assolutamente sì.

Match Point, insieme al successivo Blue Jasmine (2013), rappresenta un momento interessantissimo della carriera di Woody Allen, che per la prima volta fece uscire di scena il suo personaggio e la sua comicità iconica per provare un nuovo approccio...

…su temi già ampiamente esplorati, ma all’interno di un thriller con una riflessione piuttosto amara sulla fortuna, sul caso, sulle trappole sociali che noi stessi ci creiamo, pur consapevoli di quanto siano causa della nostra infelicità.

Insomma, da riscoprire.

Ricominciare

 Jonathan rhys meyers in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

La ripartenza di Chris sembra senza speranza.

Ormai stufo di una carriera sportiva senza futuro, si rifugia nell’unica alternativa possibile, nonostante la stessa non sia sufficiente né per la sua felicità né per permettersi neanche di vivere in uno squallido monolocale.

Eppure, proprio questa scelta è il punto di partenza per una serie di colpi di fortuna che gli permettono di costruirsi una vita molto più economicamente soddisfacente, grazie al contatto con un ambiente particolarmente propenso ad accoglierlo.

Infatti sia Tom che la sorella Chloe sembrano affetti da una irrisolvibile Sindrome della crocerossina, che li spinge a salvare individui dall’estrazione sociale molto bassa che, per vari motivi, meritano di essere aiutati.

E qui si pone una differenza fondamentale.

Dialogo

Scarlett Johansson e Jonathan rhys meyers in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

Nola e Chris sembrano uguali…

…ma non lo sono.

Fra i due si instaura un dialogo segreto e impercettibile, basato sulla comune consapevolezza di essere la vittima dell’interesse smodato e potenzialmente passeggero di due persone che in realtà non amano davvero…

…e che, soprattutto, sono del tutto ignare del vero peso di essere così incredibilmente fortunati tanto da non avere mai avuto una preoccupazione economica che non possa facilmente essere risolta grazie alla propria posizione sociale.

Così entrambi condividono una bellezza magnetica che si accompagna ad una sostanziale fragilità economica, e che li rende estremamente desiderabili come compagni di vita da sfoggiare all’occasione.

Ma la differenza fondamentale è che Chris si dimostra sempre estremamente accomodante, tanto che cerca il più possibile di non sembrare un approfittatore sociale, al contrario del carattere ben più volubile e molto meno docile di Chole.

Eppure, alla fine Chris è in trappola.

Trappola

Chris dovrebbe essere felice.

Smarcatosi da una condizione economica infelice, riesce a costruirsi una carriera favorevole in un campo piuttosto redditizio, fra l’altro con la sicurezza di potersi anche avventurare in investimenti rischiosi senza dover subire particolari perdite.

Scarlett Johansson e Jonathan rhys meyers in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

Ma non è una fortuna gratuita…

Infatti, la sua situazione lavorativa è del tutto succube al favore della famiglia Hawett, che dipende da un unico fattore: la felicità di Chole, che si concretizza nella sempre più pressante richiesta di costruire una famiglia insieme.

Per questo fin da subito Chris cerca una via di fuga…

Fuga

Scarlett Johansson in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

Chris è artefice della sua distruzione.

Lo è quando accetta di inserirsi in un sistema sempre più claustrofobico, in cui la sua vita personale si intreccia indissolubilmente con la sua carriera lavorativa, tanto che i due elementi non possono esistere indipendentemente.

Proprio per questo sa anche di non poter tirare troppo la corda con Chloe, sa di dover il più possibile assecondare nel suo progetto di vita, rimanendone un mansueto esecutore che non si azzarda quasi mai a lamentarsi.

Scarlett Johansson e Jonathan rhys meyers in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

Al contempo, Chris cerca la sua distruzione nella relazione con Nola, donna che insegue disperatamente in ogni momento della storia, con la quale non solo trova un’affinità sessuale, ma anche intellettuale.

E, nell’esecuzione del suo tradimento, è fin da subito maldestro e disattento, si lascia fin troppe porte aperte per farsi scoprire, fin troppo testimoni del suo segreto, proprio quasi come se volesse che il destino agisse per lui per liberarlo.

Ma la fortuna è fin troppo dalla sua parte.

Chiasso

Scarlett Johansson in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

Con la gravidanza di Nola, Chris si trova davanti ad un bivio.

Svelando il suo segreto alla moglie potrebbe perdere tutto, cadere in disgrazia e mettere un punto alla sua carriera, ma al contempo sarebbe – forse – finalmente felice in una relazione sessuale e affettiva davvero soddisfacente – e, soprattutto, molto meno vincolante.

Ma il protagonista è di fatto incapace di prendere una decisione, e così temporeggia, trova soluzioni alternative e di mezzo, risolvendosi infine a prendere la decisione più codarda possibile.

Scarlett Johansson e Jonathan rhys meyers in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

Ovvero, eliminare il problema Nola, personaggio diventato fin troppo invadente e chiassoso per continuare ad esistere, come ben rappresenta la scena in cui la donna si avventa su di lui nel mezzo della strada, pretendendo una risoluzione immediata.

Ma, ancora, è come se Chris volesse farsi scoprire.

Rete

Jonathan rhys meyers in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

Il crimine di Chris è quasi una rivendicazione.

Il protagonista è alla disperata ricerca di un briciolo di giustizia in un mondo che sembra regolato unicamente dai capricci dei potenti, senza che questi – e, per estensione, lo stesso Chris – vengano in qualche modo puniti per il loro agire.

Per questo il piano, per quanto ben congegnato per non farlo sembrare un crimine passionale, è pieno di disattenzioni: il diario lasciato come prova, l’agire del tutto casuale nel rovistare nella casa della vittima, la poca attenzione nel liberarsi delle prove…

Jonathan rhys meyers in una scena di Match Point (2005) di Woody Allen

…in particolare dell’anello della Eastby, che rimbalza sulla ringhiera del Tamigi proprio come la pallina da tennis sulla rete, aprendo una nuova possibilità per la tanto ricercata scoperta della colpevolezza del protagonista.

Ma infine, ancora una volta, la fortuna gli è avversa, chiudendogli l’ultima via di fuga possibile e regalandogli invece la continuazione di una vita perfettamente insostenibile.