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M – E sarete anche voi f…

M – Il figlio del secolo (2025 – …) è una serie tv italiana basata sull’omonimo romanzo storico di Antonio Scurati, con protagonista Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini.

La serie TV è stata co-prodotta da Sky Studios e distribuita in esclusiva sui suoi spazi.

Di cosa parla M – Il figlio del secolo?

Rivolgendosi direttamente allo spettatore, Mussolini si racconta nella sua ascesa al potere.

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Vale la pena di vedere M – Il figlio del secolo?

Luca Marinelli nei panni di Mussolini in una scena di M - Il figlio del secolo (2025 - ...) di Joe Wright

Assolutamente sì.

A più di un secolo di distanza dall’inizio del Ventennio, non avevamo bisogno di un altro prodotto incolore sul tema – come d’altronde neanche l’ennesimo film sull’Olocausto condito con un pietismo molto spicciolo – che non aggiungesse niente di nuovo alla discussione…

…e proprio per questo M – Il figlio del secolo è la serie di cui avevano una disperata necessità, capace di farci veramente comprendere le dinamiche dietro alla rapida ascesa di Mussolini, creando, proprio come quella meraviglia di La zona d’interesse (2023), un dialogo diretto con il presente.

Insomma, non ve la potete perdere.

Per semplicità e per distinguere la figura storica da quella della serie, qui di seguito Mussolini portato in scena da Marinelli sarà chiamato semplicemente M.

Promessa

Luca Marinelli nei panni di Mussolini in una scena di M - Il figlio del secolo (2025 - ...) di Joe Wright

M – Il figlio del secolo si apre con una promessa:

Seguitemi, anche voi mi amerete, anche voi diventerete fascisti.

E già così, M racconta tutto sul suo personaggio.

Infatti il dialogo che il protagonista intraprende con noi è finalizzato a convincerci ad apprezzare le sue idee, la sua figura, mostrandosi con i suoi pensieri, paure ed emozioni così da rendersi più umano e vicino a noi, pur in tutte le sue contraddizioni.

Luca Marinelli nei panni di Mussolini in una scena di M - Il figlio del secolo (2025 - ...) di Joe Wright

Ed è un percorso pericolosissimo, che rischia in ogni momento di cadere nel ridicolo, ma che invece riesce nel rendere l’idea di un ributtante macchinatore capace di dire tutto e il contrario di tutto per far trionfare il sogno nascente del superuomo.

In altre parole, M è il figlio del suo tempo.

Super

Luca Marinelli nei panni di Mussolini in una scena di M - Il figlio del secolo (2025 - ...) di Joe Wright

Mussolini è imbattibile?

Il fascismo – come d’altronde anche il nazismo, pur con finalità differenti – si basava sul raccogliere le macerie di un paese distrutto socialmente ed emotivamente dalla Grande Guerra – da cui, ricordiamolo, non aveva di fatto ottenuto nulla – proprio con la promessa di una rinascita gloriosa.

Proprio per questo la posizione politica di Mussolini è così fumosa e contraddittoria, in quanto non si basa su una specifica parte in gioco, ma bensì sul far emergere un risentimento sotterraneo piuttosto trasversale, e farlo diventare un micidiale strumento di violenza e di distruzione.

Per questo M ha sempre bisogno di giustificarsi ai nostri occhi – e, per estensione, agli occhi del suo popolo – perché non può mai mostrare il fianco alla sua debolezza intrinseca e innegabile: essere un simbolo basato su un ideale irraggiungibile e facilmente trasferibile.

Non a caso, il primo nemico di M è proprio D’Annunzio, l’apoteosi del Superuomo, che già da decenni era stato capace di far innamorare il popolo italiano della sua figura, diventando un personaggio incredibilmente variegato e trasversale in tutti i campi, dalla politica all’arte.

Per questo, nel concreto, la posizione politica di M è così fragile.

Dualità

Il fascismo nasce dal basso…

… ma, per vincere, non può rimanere in basso.

M muove infatti i primi passi dal Partito Socialista, quindi vicino al proletariato e alle rivendicazioni sociali nate in seno alla Rivoluzione Comunista, ma si distacca dallo stesso in quanto troppo timido nel non avere il coraggio di prendere di petto la storia e piegarla al suo volere.

Per questo le prime fila fasciste sono formate da un braccio armato di estrazione popolare, da un gruppo di cani – come lui stesso li definisce – capaci delle peggiori nefandezze pur di vendicarsi dei propri nemici, ma senza che M in persona si sporchi mai veramente le mani.

Infatti, il futuro di M è tutto borghese.

Luca Marinelli nei panni di Mussolini in una scena di M - Il figlio del secolo (2025 - ...) di Joe Wright

Più il protagonista si avvicina al Parlamento, più si allontana dai primi sentimenti di rivoluzione violenza che lui stesso ha fomentato, proprio a raccontare come il suo appoggio politico fosse una semplice questione di opportunismo, di raccogliere gli umori della parte che più gli faceva gioco in quel momento.

E il vero alleato di M è infatti la tanto odiata borghesia, di cui di fatto comincia a far parte, diventando il più classico arricchito che si dimentica della sua estrazione originaria, che si lascia alle spalle lo squallore della sua famiglia per abbracciare il lusso delle camere presidenziali e dell’amante.

E se questo non bastasse?

Inconsapevolezza

Luca Marinelli nei panni di Mussolini in una scena di M - Il figlio del secolo (2025 - ...) di Joe Wright

Potevamo fermare il Fascismo?

M – Il figlio del secolo racconta in più momenti come la scalata di Mussolini poteva essere frenata anche con poca fatica, ma che fu avallata proprio dalla totale inconsapevolezza e mancanza di reattività da parte delle altre parti politiche, così litigiose e divise fra loro.

Non a caso in più occasioni sembra che il Fascismo sia finito prima ancora di cominciare: dalla baracconata della Marcia su Roma – un dichiarato bluff piuttosto fortunato – fino allo stresso Delitto Matteotti, che rese manifesta la vera natura del Fascismo.

Luca Marinelli nei panni di Mussolini in una scena di M - Il figlio del secolo (2025 - ...) di Joe Wright

E proprio in queste occasioni M ci parla direttamente.

Quando Matteotti si scaglia furibondo verso la legge elettorale liberticida, richiamando la Sinistra alla consapevolezza di star dando uno spazio sempre più incontenibile alla minaccia fascista, M ci guarda e ci conferma che no, non si stavano rendendo conto di quello che stava succedendo…

…ma, soprattutto, nel finale di stagione, quando M dà l’esplicita possibilità al Parlamento di eliminarlo dalla scena politica, ma lo stesso rimane inerte davanti alla sua provocazione, in un assordante silenzio che riecheggia ad un secolo di distanza nel nostro drammatico presente.