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Scissione – Contro me stesso

Scissione (2022 – …) di Dan Erickson, e diretta da Ben Stiller e Aoife McArdle, è una delle serie tv di punta di Apple TV Plus.

Di cosa parla Scissione?

Mark fa un lavoro molto particolare: non sa quale sia il vero obbiettivo della sua routine lavorativa e in un certo senso…non sa neanche di essere al lavoro.

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Vale la pena di vedere Scissione?

Tutto il cast di Scissione in una scena di Scissione (2022 - ...)

Assolutamente sì.

Scissione è un serie di punta della piattaforma non a caso: l’idea di base non solo è particolarmente originale – e legata strettamente alla contemporaneità – ma è anche messa in scena con una coerenza estetica e di scrittura che riesce immediatamente a catturare lo spettatore.

Insomma, se vi intrigano le serie fra il mistero e la fantascienza, è un prodotto imperdibile.

Le seguenti recensioni, divise per stagione, sono state scritte senza avere conoscenza di quanto successo dopo.

Scissione – Stagione 2

Tutta la prima parte della stagione è finalizzata a (ri)nchiudere i personaggi in una scatola.

Interessante in questo senso l’idea di sdoppiare la vicenda in due puntate per raccontare i diversi punti di vista, cominciando con il disperato tentativo arginare lo strabordare impetuoso di un caos ormai inarrestabile, tramite le promesse di benefit totalmente illusori per risolvere la questione.

In questo senso Scissione racconta a suo modo una contemporaneità piuttosto stringente, in cui il lavoratore, soprattutto quello più giovane, si è ormai risvegliato dal suo torpore, e non accetta più un sistema che lo manipola per il mero guadagno, e lo accontenta con premi di nessun valore.

Adam Scott (Mark S.) e Britt Lower (Helly) in una scena di Scissione (2022 - ...)

Tuttavia, forse, la serie tira troppo la corda.

Il momento in cui mi è personalmente – e, per fortuna temporaneamente – sceso l’interesse per la serie è stata la puntata dedicata alla gita fuori porta, ulteriore tentativo di Lumon di portare i suoi dipendenti ad abbracciare la filosofia dell’azienda – o, per meglio dire, di diventare discepoli del suo culto.

Britt Lower (Helly) in una scena di Scissione (2022 - ...)

Questo frangente mi è sembrato molto contraddittorio, in quanto spargeva molti indizi concreti sulla religione di Kier – in parte ancora raccontati nella puntata dedicata a Ms. Cobel – ma, al contempo, si concentrava prettamente sui suoi personaggi, dando più volte importanza a figure che non erano mai state così protagoniste.

Insomma, per quanto sia consapevole che la stagione non poteva rivelare fin da subito tutte le sue carte, avrei preferito un approfondimento maggiore riguardo la mitologia di Scissione, piuttosto che mettere in scena dinamiche dall’interesse molto limitato – come la sostituzione di Helly, che si risolve fin troppo velocemente.

Infatti, i lati interessati della stagione sono da ricercare altrove.

La ritrovata importanza di Gemma nella seconda stagione di Scissione è stata anche la parte più vincente.

In una sola puntata si è riusciti a tratteggiare con abbastanza precisione l’andamento del loro rapporto, che si è andato a spezzare proprio nel momento di massima crisi, costringendo entrambi nella condizione di topi di laboratorio su cui viene sperimentata una non meglio precisata dissoluzione del dolore.

Di fatto, Gemma è stata scorporata esattamente in venticinque personalità, ognuna costretta ad una situazione totalmente diversa, ma definita da un comune denominatore: il profondo dolore, parte di un pacchetto di emozioni che lo stesso Mark S. è incaricato di ripulire da ogni sensazione negativa.

E, anche se la serie non lo racconta esplicitamente, è forse abbastanza semplice comprendere il progetto Cold Harbor.

È quanto mai probabile che le sperimentazioni di Kier fossero finalizzare a trovare un modo per eliminare ogni sentimento dolore, anche il più insopportabile, creando una barriera mentale che scinde l’identità angosciata in una invece che non ne ha alcuna e quindi è più felice.

Eppure, c’è una scheggia…impazzita?

Mark S. ha diritto di esistere?

Come Helly nella prima stagione si trovava strenuamente in lotta con la sua outie, il protagonista nell’ultima puntata si trova a scontrarsi con una consapevolezza sconcertante: il suo innie non vuole morire, non ha interesse ad essere secondo rispetto a lui, né ad abbandonare il microcosmo che si è creato.

Che questa sia un’idea della stessa Lumon è troppo presto per ipotizzarlo, ma di fatto Mark si riscopre impossibilitato a riprendersi in mano la sua vita perché il suo alter ego ha costruito una personalità e delle relazioni talmente importanti che si rifiuta infine di lasciarle da parte…

…non volendo di vivere in un mondo dove Helly R. non solo è una sconosciuta, ma la sua stessa oppositrice.

Quindi, in un certo senso, la vittoria di Kier è lo stesso Mark S.?